Villacidro è uno dei centri più popolosi della pianura del Campidano della quale, insieme a Sanluri, è stata Capoluogo dal 2006 al 2017.
Attualmente Villacidro è una moderna cittadina resa celebre dalle sue ciliegie, i suoi agrumi, il suo olio d’oliva e la salubrità dell’aria.
Nel ’700 la figura più luminosa fu senza dubbio Mons. Giuseppe Maria Pilo, con il quale Villacidro nel 1768 entrò a far parte della diocesi di Ales e ne divenne presto il centro principale.
Fece restaurare e abbellire diverse chiese, costruirne di nuove, e ampliare l’episcopio estivo di Villacidro; e dopo aver acquisito il palazzo dei Marchesi Brondo (attuale palazzo del seminario) lo ristrutturò e vi si trasferì.
Grande fu la sua opera in campo sociale e culturale, con l’istituzione delle famose “scuolette” in quasi tutti i paesi e l’apertura della scuola del seminario agli studenti poveri.
Per la formazione religiosa del popolo scrisse in lingua sarda un catechismo in versi.
Per motivi di igiene e per le esigenze di culto, sostenne l’opportunità di costruire i cimiteri fuori dagli abitati e dalle chiese.
Dal 4 maggio 1807 al 24 dicembre 1821 fu anche sede di Prefettura e, come capoluogo di provincia, esercitò la sua giurisdizione su ben 42 Comuni (tra i quali Arbus, Guspini, Sanluri) , mentre la Provincia di Cagliari comprendeva allora appena 28 comuni.
Sede di un Comando di Compagnia dell’Arma dei Carabinieri, il paese ospita anche cinque musei:
Il Liceo classico-linguistico è frequentato da un numero sempre crescente di alunni provenienti da tutti i centri del Medio Campidano.
Oggi gli spazi lasciati liberi da quella fugace illusione vengono riempiti nuovamente dall’attività quasi frenetica di oltre 120 tra piccole e medie imprese, molte delle quali nel settore agroalimentare, all’interno di un Consorzio Industriale al quale aderiscono numerosi paesi del circondario.