I romani sfruttarono le terme di Sardara già con delle strutture apposite tanto che anche in epoca antica le terme erano conosciute e famose.

Il re del giudicato di Arborea, Ugone II, era un ospite fisso per curare la sua gotta.

Nella località termale intorno al 1200 fu edificata la chiesa gotica, (sorta su preesistenti architetture risalenti probabilmente ai primi secoli dell’era cristiana), il cuore del culto verso la Madonna.

Per sfuggire alle incursioni barbaresche gli abitanti di Villa Abbas, si rifugiarono a Sardara, ma prima nascosero la statua della Madonna nei ruderi degli antichi bagni romani.

Alla fine delle incursioni, fu ritrovato il simulacro della vergine vicino ad una fonte termale.

Per questo la Madonna fu chiamata “Santa Maria ad Aquas”, mentre prima era chiamata la Madonna del Rimedio, delle Grazie o del Latte Dolce, per alcune caratteristiche del simulacro.

La Madonna fu riportata nelle località termali, ma successivamente venne trasferita a Sardara per evitare eventuali furti.

Ogni anno tuttavia la Madonna veniva portata nelle località termali una volta all’anno per la festa.