Contenuto del corso
Parte Prima – La Professione della Fede
Sezione Prima «Io Credo» - «Noi Crediamo» 26 Quando professiamo la nostra fede, cominciamo dicendo: « Io credo » oppure: « Noi crediamo ». Perciò, prima di esporre la fede della Chiesa, così come è confessata nel Credo, celebrata nella liturgia, vissuta nella pratica dei comandamenti e nella preghiera, ci domandiamo che cosa significa « credere ». La fede è la risposta dell'uomo a Dio che gli si rivela e gli si dona, apportando nello stesso tempo una luce sovrabbondante all'uomo in cerca del senso ultimo della vita. Prendiamo anzitutto in considerazione questa ricerca dell'uomo (capitolo primo), poi la rivelazione divina attraverso la quale Dio si manifesta all'uomo (capitolo secondo), infine la risposta della fede (capitolo terzo).
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Parte Seconda – La celebrazione del Mistero Cristiano
Parte Seconda - La celebrazione del Mistero Cristiano
Parte Terza – La vita in Cristo
Parte Terza - La vita in Cristo
Parte Quarta – La Preghiera Cristiana
Parte Quarta - La Preghiera Cristiana
Prefazione
Informazioni sulla lezione

23 L’accento di questo Catechismo è posto sull’esposizione dottrinale. Infatti, esso vuole aiutare ad approfondire la conoscenza della fede. Proprio per questo è orientato alla maturazione della fede, al suo radicamento nella vita ed alla sua irradiazione attraverso la testimonianza.26

24 Per la sua intrinseca finalità, questo Catechismo non si propone di attuare gli adattamenti dell’esposizione e dei metodi catechistici che sono richiesti dalle differenze di cultura, di età, di vita spirituale e di situazioni sociali ed ecclesiali di coloro cui la catechesi è rivolta. Questi indispensabili adattamenti sono lasciati a catechismi appropriati e, ancor più, a coloro che istruiscono i fedeli:

« Colui che insegna deve farsi tutto a tutti per guadagnare tutti a Gesù Cristo […]. In primo luogo non pensi che le anime a lui affidate abbiano tutte lo stesso livello. Non si può perciò con un metodo unico ed invariabile istruire e formare i fedeli alla vera devozione. Poiché taluni sono come bambini appena nati, altri cominciano appena a crescere in Cristo, altri infine appaiono effettivamente già adulti, è necessario considerare con diligenza chi ha bisogno del latte e chi del cibo solido […]. L’Apostolo indicò tale dovere […], che cioè coloro che sono chiamati al ministero della predicazione devono, nel trasmettere l’insegnamento dei misteri della fede e delle norme dei costumi, adattare opportunamente la propria personale cultura all’intelligenza e alle facoltà degli ascoltatori ».27

Al di sopra di tutto – la carità

25 Per concludere questa presentazione, è opportuno ricordare il seguente principio pastorale enunciato dal Catechismo Romano:

« In realtà è questa la via più sublime che l’Apostolo additava, quando indirizzava tutta la sostanza della dottrina e dell’insegnamento alla carità che non avrà mai fine. Infatti sia che si espongano le verità della fede o i motivi della speranza o i doveri dell’attività morale, sempre e in tutto va dato rilievo all’amore di nostro Signore, così da far comprendere che ogni esercizio di perfetta virtù cristiana non può scaturire se non dall’amore, come nell’amore ha d’altronde il suo ultimo fine ».28


(26) Cf Giovanni Paolo II, Esort. ap. Catechesi tradendae, 20-22: AAS 71 (1979) 1293-1296; Ibid., 25: AAS 71 (1979) 1297-1298.

(27) Catechismo Romano seu Catechismus ex decreto Concilii Tridentini ad parochos, Pii V Pontificis Maximi iussu editus, Prefazione, 11: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 11.

(28) Catechismo Romano, Prefazione, 10: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 10.