FESTA DELLA FACOLTÀ, NEL NOME DI SAN BONAVENTURA
14 MARZO 2018

Si è svolta nella mattina del 14 marzo la festa della Facoltà, dedicata al patrono san Bonaventura da Bagnoregio. Come da tradizione la festa viene anticipata dal 15 luglio – memoria liturgica del santo – al 14 marzo, giorno in cui si ricorda la ricognizione canonica del corpo del Dottore Serafico con la traslazione della reliquia del braccio a Bagnoregio, nonché – il 14 marzo 1588 – la proclamazione a Dottore della Chiesa da parte di papa Sisto V.

La giornata di festa è stata aperta dalla celebrazione eucaristica nella cappella “San Bonaventura”, presieduta da mons. Roberto Carboni, OFMConv, vescovo di Ales-Terralba che ha uno stretto legame con il Seraphicum, essendone stato studente, essendo stato ordinato diacono proprio nella cappella “San Bonaventura” dal cardinal Noè ed avendo ricoperto il ruolo di Segretario generale della formazione dell’Ordine dei Frati minori conventuali. Alla presenza, tra gli altri, di fra Jerzy Norel, vice Gran Cancelliere della Facoltà e vicario generale OFMConv.

A seguire l’appuntamento accademico con il saluto e l’introduzione del preside fra Dinh Anh Nhue Nguyen che ha fatto una dettagliata panoramica sugli studi e sulle novità editoriali dei docenti, pubblicate in questo anno accademico.

Quindi gli interventi di p. Pedro Barrajón (LC), rettore dell’Università europea di Roma, sul tema “La sapienza cristiana secondo san Bonaventura: la sua attualità teologica ed ecclesiale” e di fra Enzo Galli, OFMConv, docente di Cristologia, su “Dal triplex Verbum alla filiazione divina: un tentativo di attualizzazione del pensiero cristologico di san Bonaventura”. Entrambe le relazioni saranno pubblicate sul prossimo numero della rivista Miscellanea Francescana (uscita giugno-luglio).

Una festa dedicata al Dottore Serafico, con gli interventi dei due relatori e, ancor prima, di monsignor Carboni che, nell’omelia, ha sottolineato come «la vita e la dottrina di san Bonaventura hanno la capacità di coniugare con rara maestria l’itinerario che san Francesco aveva indicato per ogni frate minore che volesse rendere lo studio non una vanità personale, una ricerca di prestigio, o peggio una ricerca di ricchezze, ma piuttosto un servizio alla Parola e ai fratelli. Infatti Bonaventura ci è maestro nel mettere in dialogo l’amore a Cristo Crocifisso, l’amore alla Scrittura, lo studio umile e costante, illuminato e sostenuto dalla preghiera».

Monsignor Carboni ha quindi rimarcato come «L’insegnamento del Dottore Serafico è un cammino per fare sintesi tra la passione per Cristo e la passione per l’umanità. Queste due passioni, compreso l’impegno alla riflessione teologica, si devono dissetare alla sorgente della preghiera. Fare teologia, studiare teologia, come sappiamo bene, non significa conoscere nozioni astratte, teorie su Dio, quanto entrare in dialogo con Lui, agire per Lui, lasciarsi “conformare a Cristo dal Padre».

Non è mancato un riferimento al cammino per la costituzione dell’Università francescana (erano tra l’altro presenti alla festa anche sr. Mary Melone, rettore della Pontificia Università Antonianum, e fra Luca Bianchi, preside dell’Istituto francescano di spiritualità della stessa Università), un processo al quale ha attivamente partecipato anche il vescovo dei Frati minori conventuali, nella veste di Segretario generale della formazione.

«A nessuno di noi – ha sottolineato monsignor Carboni – sfugge che il progetto dell’Unica Università Francescana è una sfida non da poco; non esente da ansie, timori, resistenze e fatiche, come gli stessi professori qui presenti possono testimoniare. Al tempo stesso, per la Facoltà Teologica si chiude una fase della sua lunga storia e se ne apre un’altra, certo con incognite ma anche con possibilità e ricchezza, con stimoli a rinnovarsi, ripensarsi creativamente.

Non vi è dubbio che si tratta di un momento importante di “profezia” a cui la famiglia francescana nella sua totalità è chiamata. Un segno notevole per la Chiesa che vuole farsi maestra di dialogo, collaborazione, condivisione, ricercando la via dell’unità in un mondo che invece, come sappiamo, va nella direzione dei muri che separano, dei protezionismi nazionali e regionali, delle divisioni in sette e gruppi».

FONTE: SERAPHICUM PRESS OFFICE

Il Vescovo Roberto, nel pomeriggio ha avuto modo di visitare le Suore del Cenacolo, che da 50 anni svolgono servizio presso la Civiltà Cattolica. Grande gioia delle suore per l’attesa visita del Vescovo, che ha benedetto la comunità, ringraziandola per il prezioso servizio che svolgono verso i padri scrittori della Compagnia di Gesù.

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